Palazzo Ludovico Stefano Pallavicini

Storia


Edificato fra il 1565 e il 1567 da Francesco Casella per Paolo Battista e Nicolò Interiano. Diversi i cambi di proprietà: nell’800 fu dei Vivaldi Pasqua che lo sottoposero a ristrutturazioni e ampliamenti senza alterarne troppo la struttura.

Struttura architettonica


Esterni

La facciata, a partiture architettoniche, venne arricchita da nicchie figurate realizzate dai fratelli Calvi. In seguito vennero aggiunte delle balconate di marmo e questo comportò la cancellazione del bugnato al piano terra rialzato. La facciata appare quindi oggi a tre ordini sovrapposti con inquadrature architettoniche e motivi decorativi, oggi, appena leggibili. Nelle nicchie al primo piano i fratelli Lazzaro e Benedetto Calvi dipinsero la Prudenza (a sinistra) e la Temperanza (a destra), mentre dell’affresco al terzo piano restano, all’altezza del mezzanino, solo due medaglioni con figure. La facciata venne rimaneggiata, quella attuale non è più cinquecentesca: si pensa però che nello scrostare l’intonaco vecchio da sostituire con il nuovo, siano state lasciate intatte le pitture perché apprezzate e non facili da rifare. Il portale, che domina il piano terreno, costituito da due tipi di marmi, appare non aggettante quasi un ritaglio di bugnato. Presenta ricercatezze di particolari per nulla cinquecentesche, è sormontato dallo stemma della famiglia ed è caratterizzato da due nicchie con le figure allegoriche della Giustizia e della Fortezza. Tre antiche lapidi sul fianco sinistro ricordano la presenza delle Fontane Amorose scomparse con l’apertura di via Interiano.

Interni

Gli affreschi dell’atrio sono opera di Giovanni Battista Carlone; mentre la decorazione delle sale è opera di pittori genovesi dell’Ottocento. Oltre a questo, poco è rimasto della decorazione originaria; le ristrutturazioni di primo ‘800 hanno prodotto infatti, con i nuovi spazi, anche un arredo neoclassico insinuatosi ovunque, senza diminuire la qualità di una dimora ancora abitata dai proprietari e arricchita da una notevole raccolta di tele e di statue.

Le Guide


Anonimo, Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818

Costruito per Paolo Battista e Nicolò Interiano, tra il 1565 e il 1567, fu in seguito dei Grimaldi, dei Vivaldi Pasqua ed infine dei Pallavicino. Sul retro nasconde un giardino edificato nel periodo in cui apparteneva alla famiglia Vivaldi Pasqua. «Questo Palazzo è tutto all’esterno dipinto a vivi colori verde, e giallo, oltre a una bella serie di figure di Deità e Virtù graziosamente in affresco espresse. E’ pur dipinto tutto nel portico, nelle scale, e nell’andito all’antisala.
Nel primo è una battaglia nella volta, ed altre cose assai belle. Al primo ripiano delle scale Davide placato da Abigaille; nell’andito Ester innanzi Assuero. Evvi una gran Sala, con molti salotti. Ella è pur tutta graziosamente a fresco dipinta nella volta e ai lati, e superbamente messa a stucchi in oro, ai lati e nel cornicione. Il pavimento è pure della più gran magnificenza. Lo stile della pittura annunzia essere del Maratti, e non essendo iscritto nella Relazioni del Ratti il nome dell’autore, potrebbe supporsi in Gio’. Andrea Carlone» 

Davide Bertolotti

Bertolotti, descrive brevemente questo palazzo: «L’architettura dè palazzi di Genova ha pienamente i tre suoi requisiti maggiori; la fortezza, la bellezza e l’acconcio. Al che conviene aggiungere la ricchezza e la giocondità. Quanto alla ricchezza assai la palesano e marmi di cui fuori e dentro rispendono, e la generale sceltezza de materiali. Vedi un esempio di questa sceltezza nel palazzo già Grimaldi ora Vivaldi-Pasqua, sulla piazza delle Fontane Amorose. Il gentiluomo che lo fece innalzare, attese per più anni a procurarsi senza alcun risparmio di denaro e migliori materiali che in ogni cosa potessero bisognare all’edificio [...] »

 

Federico Alizeri, 1846

Nel Manuale del forestiero per la città di Genova l'autore fornisce una stringata descrizione della facciata: «Le pitture del portico sono dei figli di Lazzaro Calvi; furon però ritocche modernamente, e non ha guari alcune delle lunette vennero rifatte con sua invenzione da Federico Peschiera, che molte altre ne dipinse sul primo ripiano con fatti di storia sacra.»

 

Federico Alizeri, 1875

Oggi conosciuto come Palazzo Paolo Battista e Niccolò Interiano o Interiano Pallavicini, è sito in Piazza Fontane Marose al civico 2.
Alizeri descrive a lungo questo palazzo che, nel corso dei secoli, ha subito diversi cambi di proprietari che, con l’evolversi del gusto artistico, hanno più volte restaurato e modificato gli ambienti: «Trovo i principj (se già non eran riforme) dell’edifizio nel 1565; e per fermo era dritto che i nuovi esempj di Strada Nuova spronassero a maggior lustro i signori del vicinato. Eran quivi padroni e inquilini quattro fratelli Interiani, Ludovico, Paolo, Battista e Nicolò.» Il palazzo venne edificato su progetto di Francesco Casella, per quanto riguarda gli interni, nel dicembre 1585 «[…] gli Interiani […] hanno a sé, in queste proprie case i pittori, coi quali patteggiano per istoriare sei camere, che nel contratto si distinguono a nome. I pittori son due Calvi, Pantaleo e Benedetto» .
A detta di Alizeri, il lavoro sarebbe stato mediocre; è da sottolineare però, come l’avvocato veda solo ciò che è rimasto di quelle iniziali decorazioni dato che, la famiglia Vivaldi-Pasqua, proprietaria del palazzo nel XIX secolo, diede il via ad un imponente ciclo di restauri.


Bibliografia

  • Pietro Paolo Rubens, "I Palazzi di Genova", la Tormena Industrie Grafiche, Genova, 2001.
  • Gioconda Pomella (a cura di), "Palazzi dei Rolli", De Ferrari, Genova, 2003.
  • Elena Parma, "Il Cinquecento: la pitture in Liguria", Banca Carige S. p. A. e Edizioni Microart’s, Genova, 1999.
  • Touring Club Italiano, Liguria, Guida d’Italia, sesta ed., Milano 1982.
  • Mario Labò, "I Palazzi di Genova di P.P. Rubens e altri scritti di architettura", Nova editrice genovese “Il Libro”, Genova, 2003.

Bibliografia Guide

  • Alizeri Federico, (Attribuito a) Manuale del forestiere per la città di Genova, Genova, 1846 pag. 372
  • Alizeri Federico, Guida illustrativa del cittadino e del forastiero per la città di Genova e sue adiacenze, Bologna, Forni Editore, 1972 pag. 216-217
  • Bertolotti Davide, Viaggio nella Liguria Marittima, Vol. II, Torino, Eredi Botta Editori, 1834, pag. 230
  • Poleggi Ennio e Poleggi Fiorella (Presentazione, ricerca iconografica e note a cura di), Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818, Genova, Sagep, 1969 pag. 162
Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022